giovedì 7 febbraio 2013

Decalogo per la buona politica



Comunicato stampa – Manfredonia, 7 febbraio 2013

Le elezioni, la buona politica e la costruzione di un futuro migliore

“Città Dinamica” è una libera aggregazione di cittadini impegnati in prima persona in forma volontaria e gratuita per contribuire a promuovere un forte e radicale rinnovamento della politica ed un vasto ricambio della classe dirigente. Essa propone e chiede a chi esercita nel nostro territorio funzioni pubbliche, nei partiti e nelle istituzioni, ed ai candidati locali nelle imminenti elezioni, di sostenere e rendersi parte attiva nella realizzazione dei seguenti principi:
  • L'azione di chi fa politica deve partire prioritariamente dai bisogni comuni e dei più deboli, mettere al centro la dignità della persona promuovendo uguaglianza sociale, solidarietà, inclusione ed accoglienza, condivisione, rispetto e convivenza con tutte le diversità, adeguando lo stesso stile personale di vita a tali valori.
  • Il superamento della attuale grave crisi deve realizzarsi in un contesto in cui abbiano il giusto valore il pluralismo e la libera espressione delle idee, la passione civica e l’impegno volontario, quali rimedi al prevalere di affarismi ed egoismi personali o di casta. Perciò fare politica non deve equivalere ad un mestiere o ad una modalità per lucrare vantaggi personali e familiari, ma deve promuovere partecipazione al governo della cosa pubblica, alimentare tensione ideale e passione civica, essere improntato alla gratuità.
  • Il partito deve riprendere la funzione storica di luogo di confronto e di crescita ideale. Occorre adoperarsi esplicitamente per scongiurare comportamenti clientelari e padronali, evitare situazioni di conflitto di interessi a carico di chi ricopre le pubbliche responsabilità, rendere accessibili cariche di partito e ruoli istituzionali a quanti, giovani in primo luogo, agiscono con competenza ed altruismo. In tal senso, urge favorire la RIFORMA DEI PARTITI, da realizzarsi anche in termini legislativi e regolamentari.
  • I programmi di governo, sia sul piano nazionale che su quello locale, e le relative decisioni operative vanno sempre orientati all'impiego scrupoloso e parsimonioso delle risorse pubbliche verso l’utilità sociale, liberandoli dai personalismi e dai condizionamenti e opponendosi chiaramente a speculazione e corruzione. La spesa pubblica va sgravata dalle inefficienze e dal peso di molti inutili carrozzoni.
  • La discrezionalità del potere decisionale della politica deve tutelare in via prioritaria l’ambiente e gli equilibri naturali del territorio, coniugare le esigenze dello sviluppo economico col diritto alla salute fisica, psichica, socio-relazionale. Va altresì affermata una cultura di sobrietà e responsabilità nell'uso e nel consumo di risorse naturali.
  • Al centro degli interventi economici va messo il lavoro in tutte le sue forme, quale valore fondante la creatività e l'essere della persona, produttore di ricchezza, mezzo di sussistenza e di crescita individuale e sociale, diritto fondamentale di tutti. L'azione della politica deve offrire ad ognuno uguali opportunità e impedire che il diritto al lavoro diventi una merce di scambio.
  • Se cresce il Mezzogiorno cresce il Paese. Questa è sicuramente una delle principali battaglie da compiere affinché siano previsti e realizzati provvedimenti conseguenti nell'agenda di chi governerà l’Italia.
  • Le politiche territoriali di sviluppo devono realizzarsi con azioni di sistema per salvaguardare e valorizzare il patrimonio ambientale, archeologico e paesaggistico, devono rilanciare la vocazione turistica e le potenzialità del mare, promuovere le nostre produzioni agro-alimentari di eccellenza, valorizzare la collocazione geografica strategica ai fini delle politiche di mobilità e l'importante presenza di aree funzionali per gli insediamenti produttivi.
  • L’indispensabile processo di innovazione e di riforma del modello istituzionale, lasciato ancora in sospeso, deve costituire per le comunità del nostro territorio una occasione per riqualificare attività e servizi in favore di cittadini e imprese, da perseguire con iniziative di aggregazione tra enti locali.
  • Vanno adottate misure e strategie istituzionali efficaci per contrastare e prevenire l’aumento di azioni criminose e violente e il consolidamento di una cultura di tolleranza verso le illegalità, fattori che minano alla radice la civile convivenza e la sicurezza dei cittadini.
Il voto del 24 e 25 febbraio assume un valore determinante per segnare la svolta necessaria rispetto alla crisi generale e per superare gli effetti negativi causati al Paese dall'azione di chi lo ha governato negli ultimi 5 anni. Ma occorre guardare oltre il voto, promovendo e realizzando una sostanziale democrazia rappresentativa fondata sulla partecipazione sociale attiva, personale e collettiva, con l'obiettivo di far prevalere l’etica della responsabilità verso il bene comune, vincolando l’operato degli eletti al rispetto dei programmi e alla rendicontazione puntuale dei risultati raggiunti.

Su queste basi Città Dinamica rivolge ai cittadini ed a tutti gli organismi e le strutture di aggregazione sociale presenti nel territorio l’invito ad esprimere con il confronto la propria opinione e la disponibilità a costruire insieme iniziative comuni sulle priorità indicate. 






lunedì 4 febbraio 2013

Interventi Conferenza Stampa del 23/01/2013


Intervento del Portavoce Prof. Vincenzo Leone

L’area tematica “Città Dinamica” nasce con la prospettiva di innalzare l’attenzione civile e responsabile alle vicende della politica nazionale e locale e rappresenta uno stimolo per il rinnovamento dei rapporti tra cittadini, istituzioni e partiti politici.
Nel nostro paese e a Manfredonia c'è bisogno di un forte rinnovamento a livello politico e amministrativo; devono cambiare linguaggi, obiettivi e modalità del fare politica e amministrazione.
L'attuale situazione economica e sociale dello Stato e del nostro territorio ci impone di pensare a nuovi modi e a nuove forme per rappresentare la popolazione nelle istituzioni, ci impone la necessità di far recuperare credibilità e consenso alla politica, riportandola alla partecipazione autentica. 
Con “Città Dinamica” vogliano attivare proprio un laboratorio politico evolutivo per “passare La parola” ai giovani, alle donne e ai cittadini per dibattere delle priorità e del futuro di Manfredonia e del paese, con particolare attenzione alle fasce più deboli, alle famiglie, alle imprese e a quanti già hanno pagato un prezzo alto di una certa politica che ha perso di vista il “bene comune”.
Noi intendiamo proporci attivamente per ricercare nella società civile una rinnovata coesione e condivisione degli obiettivi politici, da un sentirsi tutti più coinvolti nell’apporto di idee e di impegno per il sociale. Una coesione che supera gli interessi di parte, a vantaggio di una maggiore partecipazione alla scommessa collettiva  di far tornare a  crescere il paese e il nostro territorio sul piano culturale, sociale e economico. 
Pertanto, “Città Dinamica” intende:
  • intercettare e promuovere il valore della partecipazione; 
  • favorire il dialogo costante tra cittadini e loro rappresentanti nella società e nelle istituzioni;
  • elaborare idee, proposte e strategie di largo respiro rispondenti alle esigenze fondamentali della comunità;
  • riportare nella politica un confronto vero volto a perseguire interessi generali; 
  • Supportare i giovani ad appassionarsi alla politica, quella vera con la P maiuscola, promuovendo in questo modo anche il rinnovamento della classe dirigente;
  • Fare politica non contro i partiti ma con i partiti, valorizzandone le funzioni storiche e costituzionali e le motivazioni ideali e programmatiche;
  • Sviluppare una relazione emozionale con la politica per superare l’indifferenza emotiva verso la stessa;
  • Ripensare le forme organizzative della partecipazione politica aggregata attorno agli interessi, ai gruppi sociali, alle associazioni varie, per realizzare il fondamentale bisogno di momenti di mediazione complessiva, di sintesi degli interessi settoriali capace di contemperare le istanze più diversificate dell’intera collettività fondandolo su un impegno volontario;
  • Favorire l’affermazione della rendicondabilità sociale dell’azione politica;
  • Promuovere e dar vita nella nostra città, come e più che nel resto del Paese, ad una nuova etica culturale e civile nella vita quotidiana di comunità che costituisca un vero antidoto contro il degrado,  prevenendo le forme di criminalità e di violenza recentemente accentuatisi;
  • Coltivare ogni opportunità legata al territorio e alle sue specificità ambientali ed umane  per valorizzare le buone pratiche di inclusione e di solidarietà, per migliorare la  qualità della vita e renderla positivamente percettibile;
  • Vivere e far vivere le potenzialità e le unicità del tessuto economico e sociale locale: in questa azione è indispensabile ricostruire una unitarietà di azione tra tutte le componenti dinamiche della città;
  • Ristabilire, Ripensare e Rilanciare le coordinate di un nuovo sviluppo possibile  da sostenere nel contesto di nuove politiche regionali e nazionali per il lavoro e la crescita, in coerenza con l’identità produttiva della città e della sua comunità (risorsa mare, artigianato, turismo, tradizioni ed eventi, industria manifatturiera per produzioni del territorio, specificità ed eccellenze del settore agro-alimentare, ecc.). 
  • Rilanciare politiche di crescita. Se non c’è crescita economica, la mobilità sociale diventa conflitto sociale, perché se qualcuno migliora la propria posizione, quella di altri deve peggiorare.

Intervento della Dott.ssa Luisa Buonpane

Città dinamica non è un partito e non ha intenzione di esserlo e non è nemmeno una lista civica.
Noi siamo un'area tematica, un luogo di confronto, un gruppo di cittadini che, appunto, si confrontano in modo aperto e alla pari sui temi e sui contenuti della politica. 
Un tentativo di fare buona politica e magari contribuire alla valorizzazione delle competenze e alla formazione dei più giovani.
Pertanto il mio contributo tenterà di illustrarvi da dove nasce quest'esigenza e quali gli obiettivi, nonché quali le motivazioni che hanno spinto proprio noi giovani ad intraprendere questo cammino, fornendo il nostro impegno in prima persona.
Il primo motivo nasce da fatto che nonostante in molti sostengono che la politica, più di altri ambiti, avrebbe bisogno di innovazione e rinnovamento, questa continua ancora ad essere molto poco permeabile ai giovani.
Le conseguenze di tutto ciò si fanno sentire a vari livelli, dal nazionale al locale, con il risultato che la carica di innovazione delle giovani generazioni risulta spesso neutralizzata.
L´anagrafe, certo, non è l´unica unità di misura per calcolare la qualità di un sistema, l’Italia ha però una cronica tendenza ad abusarne. 
Vorrei subito precisare però che per noi rinnovamento non è sinonimo di rottamazione, il ricambio generazionale può essere infatti un grande strumento solo se viene filtrato dalla qualità: chi riveste un ruolo di responsabilità non lo fa perché è «più giovane», ma perché è «migliore». 
Crediamo per questo sia necessario ricostruire un patto di fiducia e di collaborazione tra generazioni in grado di ritrovare solidarietà e riferimenti etici e civili. 
Un motivo per cui i giovani non sono più interessati alla politica o non si impegnano più in eventi politici come in passato può dipendere dal fatto che il loro impegno necessiti di aiuto da parte delle generazioni più adulte e del sostegno delle forze politiche.
La colpa maggiore di tutto ciò, dal nostro punto di vista, è da attribuire alla classe politica del nostro Paese che conserva e preserva se stessa con scarsa apertura alle nuove generazioni, una classe politica che perpetua nei ruoli e nei compiti sempre gli stessi “nominati dall’alto”, una politica all’interno della quale sono assenti i presupposti di un’efficace pratica di formazione dei giovani all’impegno sociale, etico, politico e civile.
Noi però crediamo che la  partecipazione politica delle nuove generazioni non sia scomparsa ma cresce sempre di più sui «social network» o nei commenti, spesso in forma anonima, sui blog o soprattutto sui giornali locali/nazionali. 
Dati statistici dicono infatti che il 34% dei giovani adulti fa un uso politico dei social network; la stessa percentuale posta, abitualmente o occasionalmente, materiale politico su Internet. E il 72% degli utenti politicamente attivi su Facebook e dintorni ha meno di 35 anni. 
Magari esclusi dai partiti ai giovani resta il web ma questo non si traduce in una militanza attiva. Il  timore è che l’impegno si esaurisca nel premere su «mi piace». 
Il discorso politico oltre che su Internet deve riuscire a raggiungere tutti i gruppi di giovani adulti; noi infatti,  nonostante crediamo che internet sia si un ottimo strumento per l'esercizio della propria libertà d'espressione, siamo convinti che la politica si basi sulla collaborazione reale e sulla cooperazione, pertanto sulla partecipazione attiva dei cittadini alla società civile. 
Per cui un nuovo protagonismo, per un futuro migliore, capace di cambiare e di innovare le menti, di rinnovare il pensiero intra ed interpersonale, può essere costruito solo con la discesa in campo, nella vita reale, mettendoci la faccia e l'impegno in prima persona.
Potremo superare il difficile momento che stiamo vivendo rilanciando il valore della partecipazione, innovando radicalmente i meccanismi interni ai partiti e alle forze sociali. 
Il nostro tentativo, con Città Dinamica, è quello di fare politica secondo i principi della gratuità e del volontariato, quindi non per interesse personale ma nell’interesse della collettività. Noi siamo tutti volontari della politica e cerchiamo di dare un contributo, poco o tanto che sia, per migliorare la situazione complessiva in cui ci troviamo.
La nostra azione serve a diffondere informazioni che tendono a restare tra pochi addetti ai lavori e che invece la comunità intera deve conoscere e a diffondere il seme di una cultura politica che si richiama alla partecipazione attiva delle persone. 
Il profilo di Città dinamica quindi è quello di una politica che si è di nuovo accorta della scarsa partecipazione giovanile agli eventi politici e che si è chiesta il motivo di tale disaffezione. 
Per questi motivi, l'impegno che ci poniamo è quello di concretizzare le strategie formative dei giovani attraverso l’esperienza delle pratiche partecipative (che aiuti i giovani
a rafforzare i loro valori etici, nel rispetto degli interessi e dei bisogni della persona e della propria autonomia) e la scelta dell’interesse pubblico rispetto a quello dell’individualismo protetto.

Intervento del Dott. Matteo Trotta

L'obiettivo primario che ci poniamo è di riportare il dibattito politico sui temi, sui contenuti per strapparlo alle sole e deprimenti discussioni sulle alleanze, sulle leadership, sulle nomine e sulle candidature, cosa che purtroppo già molti giovani hanno appreso come unica cosa di cui parlare in ambito politico. Avere quindi un luogo, un contenitore dove poterlo fare, cosa che semplicemente non confrontandosi con altra gente e facendo proposte personalmente faccia a faccia e non più solo tramite commenti su internet.
A livello nazionale questo significa analizzare la natura della nostra spesa pubblica per individuare i rami secchi che è doveroso tagliare, riversando ogni singolo euro risparmiato o derivato dalla lotta all'evasione alla Riduzione delle tasse e del cuneo fiscale sul lavoro, che ci stanno soffocando visto che in Italia hanno raggiunto livelli da record mondiale tra il 60 e il 70%, i redditi medi che sono tornati ai livelli dell'86 e di conseguenza i consumi scesi ai livelli del '98 (studio del 22/01/20123 di Rete Impresa).
Discutere di Riforma delle Province, alle quali o vengano demandate maggiori competenze dalle Regioni seguendo quei sani principi di sussidiarietà o che vengano accorpate, così come alcuni dei servizi erogati dai Comuni vicini.
Di Politica Energetica che manca in Italia da tempo immemore, per ridurre i circa 62 miliardi annui di fattura energetica italiana, diventando europeisti anche nei costi della bolletta e dei carburanti e non più solo nel seguire le politiche tedesche o nel finanziare il fondo salva stati.
Di una Politica Turistica che torni a promuovere l'Italia all'estero (abbiamo il 60% dell'arte mondiale).
Di una seria riforma dell'istruzione, in particolare del mondo universitario.
Di un capitolato unico nei costi sanitari, eliminando la vergogna di sprechi (garze o siringhe che costano 20 cent a Milano e 2 euro in Calabria).
Di tutto questo e molto altro vogliamo parlare per approfondire numeri, ambiti e aspetti della VERA Politica.
A livello locale i discorsi sono forse meno complessi, ma innanzitutto ci tengo a sottolineare che rinneghiamo la politica basata su attacchi personali (non ho visto un attacco personale che sia diventato poi utile per la cittadinanza), sul fare comunella uniti solamente da opportunismo o dall'essere contro qualcuno o la politica basata su argomenti pretestuosi, da 2 lire o poco più.
Detto questo ci concentreremo anche qui sui contenuti quali la difficile eredità in termini gestionali e di costi per la comunità del Mercato ittico; la paradossale situazione portuale del golfo che pur dotato nel corso degli anni di strutture in grado di poterci far fare dei balzi importanti in termini economici, lavorativi e turistici ci vedono invece in una situazione fallimentare a causa delle pessime gestioni che si sono alternate e della pura e sola autoconservazione di pochi; l’altra situazione paradossale che riguarda chi ha acquistato casa nei nuovi comparti dalle cooperative; idem per diversi aspetti per quanto concerne le scelte sul Contratto d'Area e dell'enorme patrimonio disperso e di come poter ovviare alla situazione attuale; di come favorire l'imprenditoria giovanile e non solo, frenando l'emorragia emigratoria; di come favorire le realtà artigianali così tanto presenti nel nostro territorio.
Ne consegue che le linee programmatiche a livello locale sulle quali ci muoveremo sono:
  1. Come tutelare, favorire e sviluppare tutte le componenti produttive del territorio. Signori senza attività produttive non c'è lavoro e senza lavoro non c'è futuro; senza attività produttive manca chi mantiene, chi finanzia, chi sponsorizza tutto quel tessuto fondamentale di associazioni, volontariato e di investimenti nel sociale. Dalle Imprese (comprese anche quelle rimaste in piedi a seguito del Contratto d'Area) agli Artigiani (così tanto presenti numericamente e qualitativamente) dal Mondo della pesca (messo in ginocchio negli ultimi 4-5 anni) ai Professionisti, da un nuovo e diverso modo di procedere nell'assegnazione di incarichi pubblici alle Start-up avviate dai giovani; tutto questo affinché la nostra terra torni a produrre lavoro e non più a perderlo e a far emigrare menti e braccia. Come poter fare tutto ciò? Ne discuteremo insieme negli incontri in cui vorrete portare i vostri contributi le vostre opinioni, ad esempio penso alla riduzione al minimo della imposizione fiscale di competenza, costruendo o ultimando quelle infrastrutture che sono loro di supporto, agevolandole nei tempi degli iter burocratici (con controlli ex-post), aprendo loro nuovi ambiti d'intervento.
  2. Come tutelare le Famiglie, vero vulnus di vita di ogni territorio, aumentando aree e servizi a lor necessarie. Come tutelare i più Giovani, favorendo il proliferare e lo sviluppo di attività sportive, sociali e di incubatori d'impresa a loro disposizione. E gli Anziani (o diversamente giovani) tutelando sia i loro luoghi di ritrovo dediti al sociale sia facendo nascere attività nelle quali possano continuare ad operare, penso al nascituro Museo del Mare dove possano manutenere reperti, macchinari e motori oggi in disuso; penso ad orti comunali dove prodursi da se frutta e verdura di stagione e magari riuscire a mettersi sul mercato in forma cooperativa, così come potrebbe accadere per altri tipi di attività/servizi che i giovani non vogliono più fare.
  3. Promuovere il senso civico e di etica culturale, ma soprattutto direi quel senso di appartenenza al proprio territorio che porta con se in automatico tutta una serie di benefici anche in termini di maggiore legalità, salvaguardia ambientale, rilancio di un’immagine ormai danneggiata.
Ci rivolgiamo infine a tutto il mondo associazionistico perché si possa collaborare insieme alla stesura di priorità, necessità e proposte da portare avanti con forza e determinazione a chi è deputato, stipendiato per ascoltarci.